NESSUNA COLPA!

"Nella caduta ci sono già i germogli della risalita, fragili ma verdi. Vanno coltivati con premura."

                                                                                                           (C. G. Jung)

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La dipendenza può essere legata a uso di sostanze oppure a forme comportamentali come il gioco d’azzardo, il gioco on-line patologico, la dipendenza da cibo, la dipendenza affettiva.

La prima cosa che viene in mente quando si sente la parola "dipendenza" è associarla a un comportamento "maladattivo", un "vizio morale", ma non è proprio così, anzi non è per nulla così.

Il paziente dipendente “non fa un atto volontario”, ma cade nella rete della dipendenza per mille ragioni diverse. Il paziente dipendente sta comunicando, attraverso un comportamento disfunzionale, un grande dolore.

Il dipendente è una persona che soffre profondamente.

Altrettanto, la famiglia del dipendente “non è colpevole”, ma le dinamiche che si sono sviluppate al suo interno nel corso del tempo, hanno cercato di mantenere un’omeostasi…In virtù di questo equilibrio, per sopravvivere, ognuno ha “donato”, sacrificandola, una parte di sé stesso.

Se si considerano suddette premesse, viene naturale a chi si trova in questa condizione difficile, chiedere aiuto senza vergognarsi...non c'è nulla di cui vergognarsi quando si prova un così forte dolore.

È considerando queste premesse che è nato in me, incessante, il desiderio di dedicarmi a questo ambito: senza pregiudizi e giudizi, senza puntare il dito e senza la sovrastruttura dell'esperto che decide qualcosa sulla vita di qualcun altro.

Semplicemente la voglia di capire perchè si sceglie di far fronte al proprio dolore alleandosi con una sostanza che a lunga andare annienta la persona oppure isolarsi dalla realtà, oppure consegnare il proprio destino a un'altra persona che calpesta la propria dignità oppure perdersi nell'ossessione del cibo. Perchè succede?

Soprattutto...Proviamo a vedere insieme qual è la vera sofferenza?

Ci sono alternative alla dipendenza?

Si può cadere e ci si può rialzare. Nulla è definitivo.

"Nella caduta ci sono già i germogli della risalita, fragili ma verdi. Vanno coltivati con premura."

(C. G. Jung)

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